Tre persone agli arresti domiciliari, divieto di dimora per altre sei. E’ il risultato di una operazione della Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria nei confronti di alcuni dipendenti del Comune di Gioia Tauro, accusati, a vario titolo, di assenteismo e peculato d’uso. Sette dipendenti appartengono alla Polizia municipale (gli arrestati, ai domiciliari, sono infatti tre vigili), due al servizio bibliotecario.
Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Palmi (con il procuratore Ottavio Sferlazza ed il sostituto Davide Lucisano), riferite al periodo settembre-dicembre dello scorso anno, hanno preso il via da una denuncia presentata dall’allora comandante della Polizia locale, che qualche mese dopo si era dimesso dall’incarico, in relazione ad una serie di ipotesi di assenteismo da parte di alcuni suoi collaboratori.
In particolare è stato accertato che gli indagati, pur attestando regolarmente la loro presenza in servizio, spesso si assentavano dal posto di lavoro in maniera del tutto ingiustificata con uso improprio di autovetture di servizio con sistematicità, per dedicarsi alle più disparate esigenze di carattere personale e familiare, non garantendo servizi essenziali per la collettività, ivi compreso il comandante pro-tempore anche egli destinatario di una misura cautelare.
In un episodio, è stato riscontrato, inoltre, che una vigilessa, oltre a recarsi ingiustificatamente con l’auto del corpo fuori dal territorio di competenza aveva portato con sé l’arma di servizio. Analoghe condotte di assenteismo, sono state, infine, accertate nei confronti anche di due bibliotecari i quali, dopo aver attestato regolarmente la presenza in servizio, avevano abbandonato il posto di lavoro non consentendo la fruibilità della biblioteca alla collettività.
“Le ordinanze del gip di Palmi – ha commentato il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio – hanno di fatto azzerato il corpo di Polizia locale del Comune. Le condotte ascritte individuano violazioni dei doveri professionali, di correttezza e lealtà nei confronti del Comune di Gioia Tauro – datore di lavoro nonché pubblica amministrazione che si aspetta dai suoi impiegati un ruolo di integrità morale per il rispetto della città e dei cittadini. Provvederemo alle misure che la legge ci impone – immediata sospensione dal servizio e contestazione degli addebiti – in relazione alle contestazioni mosse dalla procura della Repubblica e in rispetto delle decisioni del gip. Preannunciamo la costituzione del Comune di Gioia Tauro quale parte civile – ha concluso – a tutela degli interessi patrimoniali, morali e di immagine del Comune”.
Fonte AGI
“Furbetti del cartellino” a Gioia Tauro, tre vigili urbani agli arresti domiciliari
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